Fonte: Notav.eu
da Giaglione a Chiomonte: 6 km. a piedi inerpicati su un sentiero di montagna
di Isabella Ramassa
Parto di corsa da casa, con mio marito che mi intima di non partire perché in TV c’è l’ennesimo comunicato terroristico di Maroni che recita: “Previsti scontri durissimi oggi alla marcia notav di Chiomonte; Maroni dice: siamo pronti a reagire e a chiudere con la forza il campeggio notav!”.
Avendo la macchina vuota ho raccolto un appello su facebook e alle 13,30 ho caricato 3 amici conosciuti all’istante: Roberto, Sara e Snoopy. Ritrovo a Torino in piazza Statuto, davanti al block buster di via San Donato.
Sara, una giovane ragazza calabrese molto informata circa il nostro movimento, proviene da Locri! E’ inc…..a nera per via della Salerno – Reggio Calabria e ci dice saggiamente che la Tav sarà uguale!
Snoopy, un ragazzo altrettanto giovane di Torino, attivo nel movimento notav.
Roberto, un apicoltore “combattente notav” di Torino, della nostra età all’incirca.
Mentre partiamo mi telefona la mia amica Rossella, giornalista – in costante contatto con i cronisti di radio Black Out – su cui noi non riusciamo a sintonizzarci – informandoci che ci sono dei posti di blocco della polizia sulla strada per andare su a Chiomonte. Considerato che io personalmente non sono mai stata fermata, decidiamo subito che è meglio che Roberto si giri al rovescio la maglietta nera con su scritto resistenza viola da un lato e qualche altra frase di combattimento dall’altra…e poi speriamo in bene…
Arrivati a Susa sempre Rossella mi ritelefona chiarendoci che il posto di blocco della polizia è proprio sulla strada tra Susa e Giaglione, immediatamente prima di Giaglione…
“Che faccio Ross?” le chiedo…”Quella é l’unica strada percorribile!”
Rossella ci aveva spiegato che Maroni se n’è inventata una delle sue per fermare i manifestanti in possesso di materiale giudicato “pericoloso” – bandiere o volantini informativi notav….- e che la polizia ha già fermato 2 francesi ed un’intera famiglia di Milano perché in possesso di bandiere notav…
Maroni si è inventato il foglio di via come “cittadino comunitario pericoloso” che prevede l’essere trattenuti presso i CIE (le strutture di prima accoglienza dei cittadini extracomunitari) per 24 ore…
“Ross che faccio? O andiamo su a piedi, oppure???”
Finalmente Rossella ci informa che radio Black Out dice che c’è una stradina alternativa molto stretta, con una forte pendenza in salita, da imboccare poco prima del blocco della polizia, e che lì la polizia non c’è.
Evviva! Siamo salvi!
Arrivati al campo sportivo di Giaglione, la mia auto puzza di bruciato in maniera spaventosa, per cui chiarisco agli altri passeggeri che per il ritorno, se ce la fa…si può solo scendere molto lentamente e non più salire…
Il paesino di Giaglione è pieno di gente colorata, festosa, chiassosa, alpini in congedo con il cappello, la banda musicale, nonni, figli e nipoti con le bandiere e i fazzoletti notav, molta allegria, molta voglia di far sentire il nostro sentito dissenso verso quest’opera inutile, mafiosa e dannosa….ma pacificamente, per smentire Maroni su tutta la linea!
Molti vecchi alpini in congedo, o abitanti della vallata dicono: “Ho sentito in TV l’appello a non partecipare, Maroni che vuole terrorizzarci…e allora ho deciso: VADO SU!!!”
Dentro me pensieri ed emozioni contrastanti, da un lato sono felice di essere qui in mezzo a così tanta gente allegra e colorata – IL POPOLO NOTAV E’ QUESTO!!! – dall’altro lato sono pronta al peggio: se la polizia ci attaccherà…resto! Sono pronta al peggio! E come me, leggo nelle facce di molti gli stessi pensieri: siamo tutti pronti a resistere!
Tuttavia penso “Meglio affiancarsi agli alpini….non si sa mai!”
E così andiamo su, siamo una marea di gente infinita…I cronisti di Radio Block Out che ci accompagnano, dicono che siamo 30.000, la questura che ci sorvola con l’elicottero dice 5.000…
Siamo alle solite…anche sui numeri non siamo mai d’accordo, ma comunque vi basti pensare che da Giaveno a Venaus…c’è un’unica marea umana di 3 km…
Davanti a me un bambino, avrà all’incirca 8 anni – in mezzo a papà, mamma e sorellina – con la bandiera notav ed una maglietta con su scritto: “Ora tocca a noi!”
Scritta bellissima e molto significativa; penso: “in realtà dopo 22 anni di resistenza contro la TAV da parte della generazione dei miei genitori, la mia ed ora quella di mia figlia, tra pochi anni toccherà anche a questi bambini”…
Giampiero di Asti, mi telefona e mi dice che lui è già su alla baita della val Clarea. Dice di diffondere la notizia di non avvicinarsi alle recinzioni del sito archeologico – occupato militarmente dalla polizia – quando arriveremo lì, e di restare a volto scoperto: a queste condizioni la polizia non ci attaccherà.
Bella notizia anche se istintivamente non mi fido molto: la questura aveva pattuito lo stesso anche il 3 luglio…ma poi ha attaccato per prima…
Mi metto a pregare in silenzio…
Dopo un’ora mezzo di cammino arriviamo finalmente alla baita della val Clarea, con la casetta sull’albero, la roulotte del movimento 5 stelle (quella che “qualcuno”… – forse la mafia a questo punto, non è detto che sia sempre la polizia; non dimentichiamoci che le aziende subappaltatrici dei lavori della TAV sono MAFIOSE – devasterà per la seconda volta nei giorni seguenti la marcia).
La baita e la casetta sull’albero sono bellissime! Non le avevo mai viste prima, perché il 3 luglio ero arrivata da Chiomonte. Mi fermo e sentendo 2 signore che parlano del pilone votivo di Santa Maddalena, decido di seguirle.
Di fronte a me il pilone a 4 lati di Santa Maddalena, della Madonna del Rocciamelone, di San Francesco e di San Michele Arcangelo…la banda degli alpini e il popolo notav poco distante…alla mia sinistra il fiume, tutto intorno il bosco…Sopra questo posto incantevole si ergono i piloni dell’autostrada e nel futuro…la Tav… 🙁
Qui si legge: “Il pilone di Santa Maddalena, della Madonna del Rocciamelone, di San Francesco e di San Michele Arcangelo è collocato sulla via Francigena, che va da San Michele del Gargano sino a Mont Saint Michel in Francia. Questo luogo riassume bene la forza della nostra lotta, che non è localistica e si caratterizza proprio per il respiro europeo ed universale in difesa dei beni comuni, materiali e spirituali”. 😀
Sono seduta al pilone a pregare: alla mia destra i suoni dei tamburi della banda …In mezzo alla marcia, la gente che inneggia slogan contro la tav. Qui ti rendi conto di quanto Roma sia lontana, proprio lontana dalla bellezza dei luoghi, dalla verità della gente….
Nel lasciare questo bel posto, mi accorgo di 2 poliziotti o carabinieri – interamente vestiti di nero – ma a volto scoperto, che presidiano anche il pilone votivo e consigliano gentilmente alla gente di non proseguire oltre, ossia di non scendere verso il fiume.
Apprezzo la loro gentilezza….anche se capite: NON SI PUO’ NEMMENO PIU’ SCENDERE AL FIUME…QUESTO SIGNIFICA IN CONCRETO “MILITARIZZAZIONE DELLA VALLE DI SUSA”…
Forse bisognerebbe informare la Regione Piemonte che in queste ore sta diffondendo degli sms sui cellulari di tutti i cittadini torinesi con su scritto: “Sono cominciati i lavori della tav. Il futuro è adesso!”….che questo futuro che prevede militari e posti di blocco dovunque…NON CI PIACE e NON CI PIACERA’ MAI! Ricordiamocene per le prossime elezioni regionali!!!
Per ora nessuna provocazione comunque, da nessuna parte.
Arriviamo alle reti di recinzione del sito archeologico – quello devastato dalle ruspe della polizia per intenderci – dove trovo Giampiero e intravedo Simonetta.
Loro fanno parte del “servizio d’ordine” organizzato dai notav, per impedire le provocazioni. Così nessuno di noi manifestanti può avvicinarsi alle reti al di là delle quali c’è la polizia, per ora a volto scoperto.
Ritrovo Roberto con il quale facciamo un pezzo di cammino verso Chiomonte inerpicandoci sulla montagna che sale sino a Ramat. Mi illustra i luoghi del precedente presidio fatto di tende – quello sgomberato dalla polizia a forza di gas lacrimogeni il 27 giugno – mi indica le scorciatoie, la terra argillosa…mi indica le pietre levigate antichissime…
Penso: “Che bellissimo luogo, si vede, si sente che è antichissimo… all’interno delle recinzioni messe dalla polizia il 27 giugno 2011 c’è il sito archeologico – sito che prima e dopo il 27 gli attivisti NOTAV hanno sempre rispettato – non si può dire la stessa cosa per la polizia che l’ha asfaltato nel senso letterale del termine… ci sono anche i cartelli…ma come c…o ha fatto la polizia a non accorgersi che cosa stava asfaltando con la ruspa?????? Ci sono i cartelli che indicano le pietre della tomba della Regina, del cimitero del neolitico”… 🙁
Il sito archeologico è interamente recintato da blocchi di jersey con al di sopra il filo spinato militare….già solo per trasportare i blocchi – mi fa notare Roberto…- hanno distrutto le pietre del sito archeologico… Che tristezza!
Camminiamo oltre e mi affiancano dei toscani, un ragazzo di Firenze che ci spiega che stanno distruggendo la loro città…stanno distruggendo le tubature dell’acqua potabile della Firenze più antica, proprio quella che milioni di turisti visitano ogni anno…e per la quale, almeno per via di tutti i soldi che i turisti portano…il governo italiano dovrebbe avere un minimo di rispetto… – non ho capito bene se con dei lavori per la metropolitana o per la loro tav…- non so bene…
Penso: “Se non si fermano nemmeno di fronte alla bellissima Firenze…vuoi che si fermino qui????”
I toscani oggi sono molti, tutti ricordano il disastro del Mugello…dove la CMC, potentissima cooperativa rossa degli amici di Bersani…che ha vinto l’appalto per la tav in val di Susa…centrava e centra oggi!
Poi mi affiancano finalmente dei notav valsusini! Mi stavo chiedendo dov’erano finiti da dopo che eravamo partiti a Giaglione… (scherzo) lo so che ci sono sempre e sono moltissimi, solo che sono solitamente taciturni, schivi di natura, molto più di noi torinesi…
I notav valsusini mi indicano l’operatore RAI, un ragazzo che cammina con una pesante telecamera su per il sentiero molto ripido insieme a noi…Mi affianco all’operatore decisissima a non restare zitta!
Gli chiedo se lavora per RAI 1, 2 o 3…Mi risponde che lui è l’unico operatore per tutte e 3 le reti rai…Non riesco a trattenermi e gli dico: “Certo, così come identiche sono le stronzate che sparate in TV su tutte e 3 le reti rai”…Lui si scusa dicendo – come già aveva detto il 3 luglio – che lui fa le riprese, poi sono i giornalisti che montano i servizi…
Gli rispondo: “Però dipende molto anche da cosa filmi…ad es. il 3 luglio sembrava che ci fossero stati solo gli scontri…Solo dopo che noi abbiamo diffuso in rete i filmati della marcia pacifica, allora la RAI si è svegliata dicendo comunque un’altra falsità, ossia che c’erano 2 cortei, uno pacifico e uno no….” Lo incalzo: ”Se stasera RAI 3 regionale inventa che ci sono stati degli scontri, guarda che ormai sappiamo dove sei in albergo….” Lui prova a ribattere che ha parlato con il giornalista – uno sardo – e gli ha detto che lui è 15 giorni che è su (mentre il giornalista è su solo da oggi, scopriamo…per cui tutte le falsità scritte e dette nei giorni precedenti sono frutto di pura invenzione della questura…) e vede e capisce la situazione in cui ci troviamo per cui ci dà ragione e quindi stasera il giornalista non potrà raccontare degli scontri perché non ce ne sono stati; riconosce che qui è tutto pacifico e tranquillo!
Poi ci racconta che 15 giorni fa è stato mandato in Francia per REPORT per girare un bellissimo documentario sull’acqua pubblica, che da privatizzata che era è tornata pubblica e ci spiega di come sono belli e funzionanti gli impianti dell’acqua pubblica francesi e di come la Gabanelli non gli abbia tagliato nessuna immagine di ciò che lui aveva filmato…
Ci dice tutto ciò per ribadire la sua totale estraneità dai commenti e dai tagli che fanno in RAI ai vari TG di regime…
Anzi, ci chiede se conosciamo qualche altra emittente per cui andare a lavorare, che non sia la rai…
Passa una cronista di un giornale toscano che lo fotografa esclamando: “ma allora è vero che ogni tanto la RAI manda qualcuno a filmare”…ride e se ne va via.
A fianco a me sfilano donne e uomini veneti. Anche loro protestano per quando la tav arriverà da loro e tutti fanno presente del grandissimo problema che ci sarà a Trieste: rocce carsiche…molte caverne, frane…pare che solo i nostri politici non siano consapevoli dei problemi reali di cui si accorge invece la gente…
Un anziano con il bastone si fa aiutare da 2 volontari notav a scendere giù per il sentiero che da Ramat, passando sopra l’autostrada, si precipita in discesa ripida sulla centrale idroelettrica di Chiomonte.
Arriviamo finalmente alla centrale e scorgiamo pochi poliziotti in assetto da guerra schierati in difesa della centrale…è ironico…– meglio sarebbe dire pronti all’attacco del campeggio –
Tuttavia nessuno di noi intende provocare i poliziotti!
Delle ragazze depositano dei fiori sulle loro reti e poi inventano una danza davanti a loro.
Guidati da Roberto, giungiamo finalmente verso le 20,00 al famoso campeggio! Per chi ci è stato, devo dire con molta sincerità e stupore che la somiglianza con Taizé é impressionante! La pace e la condivisione sono palpabili.
Vi trascrivo un sms che ho mandato a mia sorella alle 21,35 di sabato 30 luglio:
“Sono ancora al campeggio di Chiomonte, quello che Maroni ha detto che entro stasera si deve smantellare. Qui si respira veramente una bella aria, sembra di essere a Taizè, tanto per farti un esempio. E ‘ veramente una bella esperienza di condivisione. Mi spiace che devo andare a casa, credimi”.
Al campeggio conosco Laura, medico e moglie del Prof. Zucchetti, ed ovviamente rivedo il Prof. Zucchetti in persona, che mi regala un bel libro in inglese sugli effetti dell’uranio “Depleted Uranium”, contente delle foto a dir poco impressionanti….
Poi conosco Luca, un ragazzo universitario svizzero, appartenente ad un centro sociale del Canton Ticino, un ragazzo pacifico, dolce, che sembra proprio non conoscere la parola “violenza”…eppure, da una parola in su del velenoso pennivendolo Numa della stampa…”i ragazzi dei centri sociali sono violenti black bloc in assetto da guerra”….mah…sarà….????!!! 😀
Conosco anche Letterio, avrà all’incirca la mia età, originario di Messina ma residente in Piemonte da quello che ho capito, che mi spiega che quello che per noi piemontesi è un nome strano a Messina è addirittura banale… Letterio è colto e parla molto bene, come molti siciliani…questa sera andrà a dormire all’Abbazia di Novalesa…Ma quanto sono pericolosi questi notav che vanno a dormire in convento????!!!
Maroni….faccia perquisire anche i conventi!!!!!!
Sara offre a tutti noi un piatto di pasta che le signore notav del campeggio preparano ogni sera per tutti i partecipanti….invece Roberto e Letterio ci offrono del buon vino rosso di Chiomonte con il marchio NOTAV – a parte gli scherzi, è buono davvero! – Diciamo che la vendemmia del 2010 si beve benissimo, sarà quella del 2011 che…avrà dei piccoli problemi…dovuti a gas lacrimogeni CS e quant’altro….
Compro a soli 3 euro l’uno 3 dvd sulla storia del movimento notav e sulle ragioni della nostra protesta e spero di riuscire a metterli in rete quanto prima. I titoli sono “NOTAV , indiani di valle”, Il Cartlun dla resistenza, marcia notav da Venas a Roma a bassa velocità” e “Movimenti”.
Laura, alle 23,30 ci accompagna in auto sino a Giaglione e da qui, con la mia auto che riesce ancora a scendere…(si era solo surriscaldata arrancando in salita) evitando l’ennesimo posto di blocco in prossimità dell’imbocco dell’autostrada per Susa…arriviamo a Torino per mezzanotte…
Sabato è stata una bellissima giornata di amicizia e resistenza notav!