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Settimo come Guantanamo

Occupata l’ingresso dell’autostrada Torino-Milano. I rifugiati ottengono 2 autobus per recarsi in Prefettura per aprire una trattativa.

Aggiornamento ore 18.30

La delegazione di rifugiati, dopo ore di trattativa con alcuni funzionari della prefettura, esce dal palazzo governativo riportando parziali risultati:a parole la prefettura si inpegna a migliorare le condizioni di gestione all’interno della struttura di Settimo, aumentando i servizi per il lavaggio di vestiti e, sempre a parole, garantendo una migliore qualita’ del cibo.
Questo chiaramente non soddisfa in pieno le esigenze dei rifugiati/e che continuano a chiedere diritti per tutti gli “ospiti” di Settimo e non solo per i 100 previsti dal progetto FER.

Durante la trattativa un cospicuo gruppo di persone, fra cui rifugiati/e, comitato di solidarieta’ e solidali, aspettavano con impazienza il risultato dell’incontro scandendo slogan, cantando e ribandendo a gran voce le parole d’ordine che da sempre accompagnano la lotta dei rifugiati:casa,lavoro e residenza.

Seppur con parziali risultati, la giornata di oggi fa ben intendere (ancora una volta) qual’e’il potenziale espresso dai rifugiati, facendo capire alle istituzioni locali che, per quanto si voglia normalizzare la situazione, non e’ ancora finita!

Torino – Grande determinazione ed autonomia. Queste le qualità messe in campo in questa mattinata da una parte degli ex-occupanti della ex-clinica San Paolo, quelli “ospitati” nei percorsi di “reinserimento” nel comune di Settimo.

I rifugiati non sono contenti della gestione (a cura della Croce Rossa) dei loro nuovi alloggiamenti che definiscono simili a Guntanamo; in assoluta indipendenza decidono di occupare l’ingresso della Torino-Milano in corso Giulio Cesare, creando non pochi problemi di traffico.
Pretendono, e ottengono, 2 autobus per essere trasportati, tutti e tutte, in Prefettura dove è ora in corso una trattativa.

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