Il Gabrio è sotto sgombero. Una risposta decisa e netta è arrivata oggi, 20 ottobre, dalle strade di Borgo San Paolo. Un corteo partecipato, con oltre 1000 persone, è passato tra le vie del quartiere rivendicando con forza che il Centro Sociale deve essere bonificato dall’amianto ma le sue attività, la sua storia devono continuare, che qualsiasi atto finalizzato alla conclusione dell’esperienza del Gabrio non potrà che avere una risposta adeguata. Numerosa la presenza delle altre realtà occupate cittadine, così come di coloro che in questi giorni hanno mostrato solidarietà al Centro. Tutti i negozi sono rimasti aperti, alla faccia delle cassandre (questurine?) che volevano metterci contro il quartiere.
La manifestazione ha toccato le occupazioni abitative della zona: via Muriaglio 11, via Monginevro 46, Casa Bianca e via Revello 34, esempi vivi di risposta al problema degli sfratti ed alla crisi. Tra gli interventi durante il corteo anche quello di uno degli inquilini della nuova occupazione di via Frejus 103.
Dal corteo di oggi è arrivata l’ennesima risposta al sindaco Fassino e all’assessore Passoni: l’occupazione dell’area tra via Revello e via Frejus, (ex Diatto) vicina al Gabrio e prossima occasione di speculazione edilizia da parte di Intesa Sanpaolo tramite Equiter e Prelios (alias Pirelli). Quest’area fino ad ora pubblica, sarà messa a profitto privato costruendo case non certo di edilizia pubblica, uno spazio commerciale a pochi passi dal mercato di corso Racconigi e l’ennesimo posteggio sotterraneo (i famosi oneri di urbanizzazione).
Questa sera il concerto benefit per le spese legali del G8 di Genova si sposta nell’area che Fassino vuole regalare ai palazzinari amici del PD, invece di renderla fruibile per le reali esigenze del quartiere.
Il comune e l’assessore Passoni pensano di poter intervenire in via Revello, con l’arroganza di chi si crede forte, ma senza ragioni. Come occupanti del Gabrio abbiamo invece ribadito che uno sgombero coatto porterà sicuramente conseguenze.
L’occupazione di oggi vuole ridare al quartiere uno spazio comune, sottraendolo alle mire affaristiche dei soliti pochi; non è il nuovo Gabrio ma uno spazio dove organizzeremo iniziative ed eventi per restituirlo alla sua dimensione pubblica. Vedremo quali saranno le prossime mosse del Comune, in questo momento in evidente difficoltà. Da parte nostra la certezza che per politicanti, speculatori e palazzinari nella nostra zona sarà sempre dura.
Noi non abbiamo paura e da qui non ce ne andiamo perché amiamo il nostro quartiere
giù le mani dal Gabrio “que viva zona San Paolo”